giovedì 29 aprile 2010

Bilancio 2010 Comune di Milano


Il Bilancio 2010 del Comune di Milano, che il Sindaco Moratti ha portato in consiglio quattro mesi dopo i tempi imposti dalla logica poichè il Governo ha massacrato, nel silenzio corresponsabile del Primo Cittadino, gli Enti Locali, si avvia alla maratona finale. Da oggi andiamo a "oltranza", finchè esistono i numeri per garantire la tenuta dell'assemblea la stessa non esaurisce i suoi lavori. Quindi faremo realisticamente notte spingendoci verso il nuovo giorno e magari lo affronteremo speditamente. Dobbiamo ancora affrontare centinaia di emendamenti. Presentati in gran parte da noi. Sono precise e puntuali richieste di modifica. In alcuni casi a cui possiamo rinunciare in altri assolutamente no. In diversi mi stanno chiedendo chi ce lo fa fare. In fondo rimanere in consiglio comunale (peraltro nel nostro caso per quattro spiccioli) decine di ore, a volte consecutivamente, nella disattenzione generale (in particolare di quelli che poi ti dicono che l'opposizione non si fa sentire ma che non guardano oltre il proprio naso) non è sempre facile. Tuttavia credo che se non ci occupassimo di come vengono spesi i soldi del Comune semplicemente ce ne dovremmo andare a casa e non farci rivedere più in giro. Ecco allora che la nostra battaglia consiliare l'abbiamo fatta e la faremo.
Vogliamo più soldi per la spesa sociale, interventi a sostegno di chi vive in affitto o ha figli e magari ha perfino conosciuto il deserto della precarizzazione. Impegni certi, con date e tempi ineludibili, per la riqualificazione di alcuni quartieri milanesi. Niente tagli alla Cultura (massacrata). Azioni vere e tangibili per imprese e famiglie. Interventi per l'innovazione tecnologica. E rastrellamento degli sprechi. Riduzione radicale delle spese di rappresentanza e del numero di assessorati. Ma, soprattutto, vogliamo che si dica la verità. Ho sostenuto nel mio primo intervento in aula che il "dividendo" SEA, cioè 20 milioni di Euro, ipotizzato dal Sindaco nero su bianco nel medesimo documento di Bilancio, non sarebbe arrivato. Mentre lo facevo notavo sorrisi tra i banchi della Giunta, della serie "ma cosa ne sa questo qua", "cosa ci viene a insegnare". Oggi è sui giornali la notizia a cui avevo fatto riferimento. Niente soldi SEA, l'ha deciso la SEA stessa. Insomma, non ci faremo gabbare da questa banda. E' la stessa dei derivati, del crack Zincar, delle tante complicità. Non merita indulgenza.

Pierfrancesco Majorino



Gruppo consiliarePARTITO DEMOCRATICO

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